commessaggio

Eventi e Prodotti tipici

eventi

GIUGNO: Festa dell’acqua

GIUGNO/LUGLIO: Apericene culturali

LUGLIO: Festa dell’AVIS

LUGLIO: Fiera di luglio con Palio delle contrade

4° DOMENICA di OTTOBRE: Sagra di Ottobre

 

Prodotti tipici

Non solo storia, cultura, natura e monumenti. Il territorio offre ai suoi ospiti una importante tradizione enogastronomica. Le ricette del passato, derivate dalla tradizione gonzaghesca ma soprattutto da quella contadina, basata sull’abbondanza di prodotti agricoli, si coniugano con rivisitazioni più recenti, adatte a tutti i palati. 

Difficile separare l’enogastronomia commessaggese da quella mantovana e dagli influssi della vicina area cremonese ed emiliana. Piatti tradizionali che troviamo nei ristoranti e nelle trattorie locali, ma soprattutto nella quotidianità degli abitanti.

In origine destinati a merende, colazioni o piatti di mezzo, i salumi figurano ormai di regola fra gli antipasti, accompagnati solitamente da una giardiniera di verdure. 

L’insaccato più famoso è il salame mantovano: un macinato di carne suina cruda a grana grossa, condito con sale, pepe e aglio. L’insaccato viene poi inserito in budello di maiale e legato a mano. Il processo di stagionatura può durare dai tre ai sei mesi. Altre prelibatezze derivate dalla macellazione del maiale sono il lardo battuto con aglio e prezzemolo e i ciccioli.

Il primo piatto per antonomasia è rappresentato dai tortelli di zucca, molto apprezzato per il contrasto dolce-salato e presenza irrinunciabile per la Vigilia di Natale. La sfoglia a base di uova, acqua e farina è farcita con un composto di zucca, amaretti, grana padano, noce moscata e mostarda mantovana. Il pranzo di Natale è invece solitamente allietato dagli agnoli in brodo, ravioli di carne conditi nel brodo di cappone o, alla maniera contadina, nel lambrusco, detto bevr’in ven

I secondi piatti si giocano tra carni bovine e pesce di fiume, secondo ricette dai sapori intensi: brasato con la polenta, stracotto d’asino, carpe, tinche, pescegatto, lumache e rane, queste ultime servite in squisite frittate. Con lenticchie o purè di patate molto apprezzato è anche il cotechino, un insaccato da cucinare fresco, ottenuto macinando, insieme alla carne, anche le cotiche del maiale.

Da non confondere con quella cremonese è la mostarda mantovana, una salsa realizzata  con mele campanine, zucchero e senape. Dolce e speziata, come detto è un ingrediente tipico dei tortelli di zucca, ma si accompagna anche con carni e formaggi. E il giorno di Natale col bollito.  

L’Oglio Po rientra nella zona di produzione del Grana Padano, formaggio a pasta cotta, stagionato dagli 8 ai 24 mesi, di pasta granulosa (da qui il nome), sapore deciso ma delicato.  

Tra i dolci regna sovrana la torta Sbrisolona, fatta con farina gialla, bianca e zucchero in parti uguali, uova, burro e mandorle. È una torta friabile, a lunga conservazione, di origine contadina. Nel tempo ha acquisito una tale notorietà da meritare il marchio DOP.

Insieme all’anguria, il melone coltivato tra Sabbioneta e Viadana ha ricevuto a sua volta il sigillo DOP, per la sua polpa succosa e profumata. Ha trovato nella nostra zona il clima ideale per la sua maturazione e un terreno particolarmente salino, che ne determina la qualità. 

La coltivazione del vitigno nei territori mantovani è attestata addirittura dal poeta Virgilio, il più grande poeta della latinità nato nei pressi di Mantova. Bandiera enologica di tutto il basso mantovano è il Lambrusco Mantovano DOC, vino da pasto frizzante e di colore rosso, che ha ricevuto questo riconoscimento nel 1987.

Tra i liquori non si può dimenticare il nocino, ottenuto dal mallo delle noci raccolto il mattino del 24 giugno, in occasione della festa di San Giovanni, in mezzo alla rugiada (la sguasa). In questa occasione si raccolgono altre tradizionali erbe officinali (come la camomilla e la malva), cresciute spontaneamente nei prati o sui bordi dei campi.

 

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